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Fotografare il movimento

Nozioni tecniche

Fotografare il movimento





Per fotografare il movimento esistono sostanzialmente due tecniche, utili sia per le foto d'azione che per realizzare immagini grafiche al limite dell'astrattismo, il panning e l'immobilità (una è il contrario dell'altra).
In questo breve articolo si darà un accenno a queste due tecniche in modo da illustrarne le basi.

Panning

Consiste nel seguire il movimento del soggetto, cercando di mantenerlo sempre inquadrato nello stesso punto del mirino, allo scopo di rappresentarlo fermo su uno sfondo mosso, con un forte impatto dinamico. La strisciata ottenuta sui piani lontani sarà più o meno pronunciata, a seconda dei tempi di otturazione impiegati e della velocità con cui si muovono il soggetto e la fotocamera.
Il panning darà buoni risultati se il movimento del soggetto sarà grosso modo perpendicolare alla posizione della macchina fotografica, per questo solitamente il fotografo tende a posizionarsi all'interno di una curva, in modo da avere molto spazio a disposizione e soprattutto il movimento del soggetto uniforme e perpendicolare:


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A seconda del soggetto prescelto, alcune parti di esso risulteranno comunque mosse, in quanto non si spostano in modo regolare lungo la traiettoria principale del movimento. È il caso delle gambe di un ciclista, delle gambe e le braccia di un corridore, e così via. Anche questo elemento può contribuire a produrre immagini interessanti ed efficaci nel caso in cui le parti del soggetto che rimangono nitide siano in effetti quelle di maggior interesse.

Immobilità

È una tecnica che consiste nel tenere più o meno immobile la fotocamera, eventualmente su treppiede, e consentire che il movimento del soggetto venga registrato durante l'esposizione. Si tradurrà in una scia più o meno breve e definita sul sensore della nostra reflex. Ne risulterà un effetto di mosso che, dosato sapientemente all'interno della composizione, potrà suscitare un certo interesse, spesso definito Mosso Creativo.

Nota

Alcune volte si sceglie di congelare il movimento del soggetto con tempi di esposizione molto brevi e variabili in base al tipo e alla velocità di movimento di quest'ultimo.
La scelta dipende come sempre dal fotografo e da ciò che vuole esprimere con quello scatto.



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