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Principi di composizione

Nozioni tecniche

Principi di composizione





In fotografia, come per altre forme artistiche, oltre alle basi tecniche esistono delle regole compositive; dette norme non devono essere necessariamente applicate, ma possono aiutare , soprattutto inizialmente ad ottenere immagini efficaci ed essere di base per studi più personali.

E' importante notare che queste "regole" non sono assolute, in quanto i canoni a cui fanno riferimento sono tipici del tipo di cultura ed abitudini con cui ci rapportiamo quotidianamente.

L'esempio più tangibile è dato dalla "lettura" dell'immagine; nella cultura occidentale impariamo sin da piccoli a leggere e scrivere da sinistra verso destra, questo condiziona il nostro approccio visivo, per cui l'inizio di qualcosa è a sinistra mentre ne cerchiamo la fine a destra. E' per questo che, normalmente, una linea che dal basso cresce verso l'alto simboleggia una salita, e non il contrario.

Nei punti che seguono vedremo più approfonditamente come questa ed altre convenzioni possono influire sull'immagine finale.

Una foto non e' mai fatta per pura combinazione, ma è il frutto di una serie di considerazioni ed intenzioni :

scelta e studio del soggetto

studio dell'inquadratura ed esposizione

il tutto per ottenere un'immagine che abbia almeno una delle seguenti caratteristiche :

attirare attenzione

agire sui sentimenti

avere significato

essere tecnicamente buona

Molto spesso è proprio la conoscenza, ed il non rispetto, delle regole a fornire chiavi di lettura decise e personali, perché l'importante è saper prevedere gli effetti. Alla fine di tutto probabilmente non esporremo la nostra foto al museo d'arte moderna di New York, ma sicuramente avremo realizzato una buona immagine.

Il resto è dato dall'esperienza, dallo studio e applicazione; il tempo "perduto" inizialmente renderà rapide ed intuitive le nostre scelte. Fare buone foto è soprattutto una questione di allenamento, stimolando la nostra capacità di osservare e cogliere i particolari, vedremo cose che prima ci sfuggivano, sapremo cosa cercare e cosa fotografare.

SCELTA E STUDIO DEL SOGGETTO

La scelta del soggetto può essere casuale (qualcosa che attira la nostra attenzione ) o frutto di una ricerca (studio per la realizzazione di una certa immagine).

Nel secondo caso è probabile che si sia già valutato il soggetto e le modalità di ripresa avendo già in mente od abbozzato il risultato da ottenere, se la scelta è, invece, casuale dobbiamo , prima di tutto, capire cosa ci spinge, in quella circostanza, a fotografare.

Il fotografo deve sviluppare in se la capacità di "vedere fotograficamente", cioè razionalizzare ciò che vede in termini di risultati ottenibili. Quando vediamo qualcosa il piacere e sensazioni che proviamo sono condizionate non solo da ciò che vediamo, ma anche da suoni, odori, condizioni ambientali e stati emotivi del momento. Nella foto sappiamo che non sarà possibile riportare tutte queste sensazioni e dovremo immaginare come sarà e che tipo di messaggi potrà dare a chi l'osserva.

Per questo motivo dovremo osservare e studiare il soggetto nelle sue forme e contenuti, razionalizzare i motivi che ci hanno spinto a notarlo, e verificare come poterli rappresentare nella foto.

Un discorso a parte sono le "istantanee". L'istantanea e' la memoria di un istante, qualcosa che generalmente da piacere solo a chi a vissuto quel momento, un ricordo di un attimo particolare non sempre condivisibile.




STUDIO DELL'INQUADRATURA

Lo studio dell'inquadratura è, insieme all'esposizione, la fase di realizzazione pratica della foto.

Tramite una giusta inquadratura avremo la possibilità di comporre l'immagine secondo i nostri intenti, di valorizzare o meno alcuni particolari, utilizzare una certa ottica, isolare o meno il soggetto dall'ambiente, ecc.; stesso discorso per l'esposizione tramite la quale potremo decidere se rendere l'immagine più chiara o scura, aumentare o diminuite la profondità di campo, utilizzare un tempo più o meno breve, ecc.

Il primo approccio con il soggetto non è sempre il migliore, dovremo osservarlo, girarci attorno (quando possibile), valutare i diversi punti di ripresa (alto, basso, fronte, dietro, ecc.), osservare la luce e gli effetti che produce.

Un esercizio utile per valutare l'inquadratura è quello di osservare attraverso due cartoni a forma di L, guardandoci attraverso con un solo occhio non solo avremo una visione bidimensionale (la stessa della foto), ma potremo anche studiare diversi i tipi di inquadrature portandoli più lontani o vicini al viso e aumentando o diminuendo il campo inquadrato.

Dovremo sempre cercare di isolare il soggetto (inteso come quello finale della foto) per evitare che elementi non significativi possano disturbare o distrarre l'attenzione di chi osserva.

Tra i criteri compositivi il più classico (usato in antica Grecia, nel medio evo e rinascimento) è senza dubbio la Sezione Aurea; la regola prevede di dividere l'immagine in rapporto di 5:8, posizionando le parti caratteristiche del soggetto nelle zone risultanti da tale divisione.

Viene, di conseguenza, che l'immagine non dovrebbe mai essere divisa in due parti uguali, ne verticalmente, ne orizzontalmente.

Altri esempi classici sono la posizione dell'orizzonte, lo sguardo, la diagonale.

L'orizzonte posizionato al centro da un'immagine monotona, diverso se viene messo in basso privilegiando il cielo, od in alto privilegiando la terra.

Lo sguardo della persona non dovrebbe mai essere rivolto verso il lato della foto a cui è vicino, ma dovrebbe avere dello spazio avanti a se. é vero anche il contrario, se vogliano dare più tensione all'immagine.

L'uso delle diagonali (o della ripresa diagonale del soggetto) da una carica dinamica, instabile, d'azione.

Saper scegliere il momento è un altro fattore che può cambiare completamente il valore della foto; uno stesso soggetto assume aspetti diversi se fotografato col tramonto o a mezzogiorno, un maniscalco mentre ferra un cavallo dirà più cose che non lo stesso vicino al proprio laboratorio, ecc..

Dovremo, inoltre, prendere in considerazione la possibilità di stampare o tagliare la foto in un formato che più si addice al senso della foto.

Un'immagine quadrata si può prestare meglio per dare un senso di staticità, calma; una rettangolare è caratterizzata dall'avere una direzione.



Le qualità della foto

Una foto dovrebbe avere almeno una, o più, di queste caratteristiche :

ATTIRARE L'ATTENZIONE
La prima cosa che deve fare un'immagine è attirare l'attenzione, forti cromatismi, colori molto tenui, immagini monocromatiche, contrasti eccessivi, ripetizioni grafiche, foto molto chiare o molto scure; sono tutte caratteristiche che possono far notare ed attirare l'attenzione dell'osservatore, ma attenti, se la foto è banale nel suo contenuto, il disprezzo è assicurato.

AGIRE SUI SENTIMENTI
Non è facile scrivere cos'è un sentimento, la foto deve far provare a chi guarda le stesse emozioni che ha provato il fotografo nel farla; se lui per primo non ne ha provate sarà difficile che la foto ne trasmetta.

AVERE SIGNIFICATO
Come qualsiasi altra forma di comunicazione una foto, che non sia artistica, deve avere un significato, o meglio, far capire il motivo che indotto il fotografo ad eseguire quella determinata ripresa. Fotografare un albero di dimensioni eccezionali, senza rapportarlo ad oggetti di dimensioni note potrebbe non far comprendere la particolarità della foto, in questo ed altri casi dove il contenuto della foto è importante, è indispensabile che il fotografo si sforzi di sottolineare la particolarità ed il senso di ciò che ha ritratto.

ESSERE TECNICAMENTE BEN FATTA
Qualsiasi immagine pur avendo in se tutte le caratteristiche elencate precedentemente, sarà difficilmente considerata una buona immagine se non è realizzata in maniera tecnicamente corretta.






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